Il Mef ha chiesto alla Ue di estendere l’autorizzazione, in scadenza a fine 2021, per altri tre anni e di allargare la platea alle partite Iva “flat” ad oggi sotto regime opzionale. La direttrice generale delle Finanze, Fabrizia Lapecorella: “Pià facile raggiungere sia la finalità anti-evasione sia quella di semplificazione”
Novità per la e-fattura B2B.
Secondo quanto riporta il Sole 24 Ore, il Mef averebbe richiesto all’Unione europea di estendere l’obbligo telematico fino al 2024 – l’attuale autorizzazione europea scade il 31 dicembre 2021 – ed allargare la platea alle partite Iva forfettarie. La direttrice generale delle Finanze Fabrizia Lapecorella ha spiegato il perché, in audizione al Parlamento, secondo cui queste azioni “consentirebbero di completare sia le finalità anti-evasione sia quelle di semplificazione, permettendo di avere un quadro completo del fatturato prodotto sul territorio nazionale”.
Durante la stesura della legge di Bilancio 2020, si era già discusso sulla questione dell’allargamento ai forfettari. In quell’occasione si decise per la strada opzionale e non per l’obbligo, anche a causa della non copertura a livello UE, però con una premialità per chi sceglieva la modalità telematica con la riduzione di un anno del termine a disposizione del Fisco per i controlli.
La protezione dei dati contenuti nelle fatture elettroniche è ancora una questione aperta nel dialogo tra Roma e Bruxelles. In Italia si sta ancora cercando la quadra sulle norme attuative tra Mef e Garante Privacy sulla conservazione delle info per 8 anni, in sede Ue la consultazione sull’Iva nell’era digitale ha acceso i riflettori l’obbligo per i soggetti passivi di emettere e-fatture tramite un sistema centralizzato. Sarò necessario intervenire anche sul lato privacy a livello comunitario, per raggiungere questo obiettivo.